4° Capitolo
La conoscenza trascendentale
a. La conoscenza trascendentale che riguarda Krishna (4.1-10)
1. Questa Bhagavad-gita precedentemente fu trasmessa da Krishna e più tardi ripetuta dalla successione disciplica dei re santi. Ora che la successione è stata interrotta, Krishna la ripeterà ad Arjuna. (1-3)
2. Krishna può ricordare di avere narrato la Bhagavad-gita in una nascita precedente poiché Egli è il Signore non-nato che possiede un corpo trascendentale che non si deteriora mai. (4-6)
3. Krishna discende in persona ogni qualvolta la religione declina e l'irreligione avanza. Egli libera le persone pie, annienta i miscredenti, e stabilisce i principi della regione. (7-8)
4. Colui che conosce veramente la natura trascendentale dell'apparizione e delle attività di Krishna, raggiunge la Sua dimora. Liberi dall'attaccamento, dalla paura e dalla collera, numerosi furono coloro che nel passato si purificarono imparando a conoscere Krishna, e tutti svilupparono così un amore trascendentale per la Sua Persona. (9-10)
b. La conoscenza trascendentale applicata all'azione (4.11-15)
1. In definitiva tutti si arrendono a Krishna, poiché è Krishna che accorda i frutti dell'azione. (11-12)
2. Sebbene Krishna crei il sistema del varnasrama secondo le tre influenze della natura materiale e le attività che esse impongono all'uomo (affinché le persone possano ricevere i frutti che desiderano dalle loro attività), Egli si trova oltre. Nessuna azione lo contamina ed Egli non aspira ai loro frutti. (13-14)
3. Sapendo che Krishna è coLui che accorda i risultati di tutte le azioni e che Egli è il trascendentale creatore del varnasrama, tutte le anime liberate in passato agirono nella comprensione della Sua natura trascendentale. Arjuna dovrebbe compiere il proprio dovere e combattere per Krishna, ma in modo distaccato. (15)
c. Comprendere come agire per sacrificio (4-16-24)
Le azioni in servizio a Krishna sono akarma, cioè sono azioni senza reazioni. Una persona che agisce con la mente e l'intelligenza libera dalla gratificazione dei sensi e dal senso di possesso, non riceve più reazioni peccaminose. Libera dalla dualità e dall'invidia, soddisfatta sia nel successo che nel fallimento, otterrà il regno spirituale. Così Krishna ha spiegato come il karma può essere visto come jnana visto come jnana.
d. I sacrifici compiuti nel modo corretto conducono alla conoscenza trascendentale (4.25-33)
1. Alcuni yogi adorano perfettamente gli esseri celesti con l'offerta di sacrifici, altri offrono sacrifici nel fuoco del Brahman Supremo. Per controllare la mente, alcuni sacrificano il loro udito, i loro sensi, o il soffio vitale. Alcuni sacrificano i propri possedimenti, compiono severe austerità, praticano lo yoga, o studiano i Veda. Tutti coloro che compiono sacrifici avanzano verso il Supremo. Questi sacrifici approvati dai Vedasono concepiti secondo le diverse forme dell'azione, con questa conoscenza si ottiene la liberazione. (25-32)
2. Il frutto di tutti i vari sacrifici è la conoscenza trascendentale, la quale conduce alla liberazione e in ultima analisi al puro servizio devozionale. (33)
e. Sommario della conoscenza trascendentale: (4.34-42)
1. Come ottenere la conoscenza trascendentale.
2. Il frutto della conoscenza trascendentale.
3. Chi può ottenere con successo la conoscenza trascendentale.
4. I sintomi di colui che ha applicato con successo la conoscenza trascendentale all'azione.
f. Conclusione
1. Come ottenerla: Per ricevere la conoscenza trascendentale bisogna avvicinare un maestro spirituale realizzato e sottomettersi a lui, porgli domande con sottomissione e servirlo. (34)
2. Il frutto: Una volta appresa la conoscenza non si cadrà mai più nell'illusione perché si comprende che tutti gli esseri viventi sono parte di Krishna e Gli appartengono. (35) La conoscenza trascendentale distrugge ogni sofferenza. Questo è il frutto maturo sia del misticismo che del servizio devozionale. (36-38)
3. Chi può ottenerla: Chi ha fede può ottenere la conoscenza trascendentale; mentre chi dubita non può. (39-40)
4. I sintomi del successo: L'uomo che agisce nel servizio devozionale rinunciando ai frutti dell'azione, e ha eliminato i dubbi con la conoscenza trascendentale, è fermamente stabilito nel sé; non è quindi legato dalle conseguenze dell'azione, o conquistatore delle ricchezze. (41)
5. Conclusione: Bisogna troncare con l'arma della conoscenza tutti i dubbi sorti dall'ignoranza. ''O Arjuna, armato dello yoga, alzati e combatti! (42)c