12° Capitolo
Il servizio di devozione
a. La bhakti supera l'impersonalismo (12.1-7)
1. Colui che fissa la mente su Krishna, adorandoLo con un'ardente fede spirituale è considerato più perfetto di colui che adora il non manifestato, l'inconcepibile, l'impersonale. (1-2)
2. Gli adoratori dell'impersonale compiono avanzamento soltanto con grandi difficoltà.
3. Krishna libera personalmente i devoti che Lo adorano senza mai deviare.
b. Gli stadi progressivi della devozione (12.8-12)
1. Fissa la tua mente in Me, Dio, la Persona Suprema, e impegna in me tutta la tua intelligenza.
Così senza dubbio, vivrai sempre in me. (8)
2. Praticare i principi regolatori del bhakti-yoga per incrementare il desiderio e la capacità di ricordare e ottenere Krishna. (9)
3. Dedicare le proprie attività a Krishna. (10)
4. Dedicare a Krishna i risultati del proprio lavoro. (11)
5. Coltivare la meditazione o la conoscenza. (12)
c. Le qualità che ci rendono cari agli occhi di Krishna. (12.13-20)
1. “Colui che non è invidioso di nessuno ma si comporta con tutti come un amico benevolo, non si considera il proprietario di niente ed è libero dal falso ego, è equanime nella gioia e nel dolore, tollerante, sempre soddisfatto, padrone di sé, che non è mai causa di difficoltà per altri e dagli altri non è mai turbato, che è equanime nella gioia e nel dolore, nella paura e nell'ansia, che non dipende dal corso ordinario degli eventi, che è puro, esperto, libero dalle preoccupazioni e dalla sofferenza, che non aspira al frutto delle sue azioni e Mi è devoto, Mi è molto caro.” (13-19)
2. Chiunque s'impegna completamente e con fede in questa via del servizio devozionale, facendo di Krishna il fine ultimo, è molto caro a Krishna. (20)