Il Maha Mantra
Il Maha Mantra
Come è ripetutamente sottolineato nella letteratura vedica in questa età di Kali (di discordia e ipocrisia), il metodo più efficace e più facile per realizzarsi spiritualmente e raggiungere la Dimora suprema è il canto dei Santi Nomi: harer nama harer nama harer namaiva kevalam kalau nasty eva nasty eva nasty eva gatir anyatha "In questa età di Kali non c'è altro modo, non c'è altro modo per progredire spiritualmente che il canto del Santo Nome, il canto del Santo Nome, il canto Santo Nome del Signore." (Briad-Naradiya Purana 3.8.126) kaler dosa-nidhe rajann asti hy eko mahan gunam kirtanad eva krisnasya mukta-sangah. param vrajet "Sebbene il kali-yuga sia un oceano di difetti, c'è comunque una buona qualità in quest'era: semplicemente cantando il maha-mantra Hare Krishna, ci si può liberare dai legami materiali ed essere elevati alla dimora trascendentale." (S.B. 12.3.51). Indubbiamente il canto dei Santi Nomi, il maha-mantra: Hare Krishna Hare Krishna Krishna Krishna Hare Hare Hare Rama Hare Rama Rama Rama Hare Hare ha questa potenza eccezionale di conferire qualsiasi benedizione a colui che lo canta. Poiché Krishna e il Suo Santo Nome non sono differenti.
Il Suo Santo Nome possiede la stessa potenza di Krishna, come è confermato da Sri Caitanya Mahaprabhu: namnam akari bahudha nija-sarva-saktis. Ma per sperimentare questa potenza è necessario cantare il Santo Nome senza commettere offese.
Esistono dieci tipi di offese che devono essere evitate:
1) Criticare o invidiare i devoti.
2) Separare la Persona Suprema dal Suo Santo Nome, dalla Sua forma, dalle Sue qualità e dalle Sue attività considerandoli materiali, o credere nell'esistenza di numerosi dei.
3) Considerare il maestro spirituale come un uomo comune, volersi mettere al suo posto o trascurare le sue istruzioni.
4) Criticare o minimizzare le Scritture.
5) Giudicare esagerate le glorie del maha-mantra o prenderle per un'invenzione. Interpretare i Santi nomi del Signore.
6) Compiere coscientemente atti colpevoli contando sul canto del maha-mantra per annullarne le conseguenze.
7) Ritenere che i riti, le austerità, la rinuncia, i sacrifici diano gli stessi frutti del canto del maha-mantra.
8) Parlare delle glorie del maha-mantra agli infedeli e agli ignoranti che rifiutano di cantarlo.
9) Essere disattenti durante il canto del maha-mantra.
10) Rimanere attaccati alla vita materiale o disinteressarsi del canto del maha-mantra anche dopo aver ascoltato le sue glorie e compreso gli insegnamenti del maestro spirituale.
Nelle scritture vengono descritti in modo specifico i sintomi e gli effetti del canto senza offese, ne elenchiamo solo alcuni dei più prominenti: "I sintomi della felicità e delle lacrime agli occhi devono apparire nelle persone che praticano il canto senza offese." (S.B. 3.15.25) Nel Terzo capitolo dell'Harinama cintamani è detto che con il canto senza offese "le miserie inflitte da demoni, fantasmi, folletti, spiriti maligni e influenze planetarie negative sono allontanate con facilità". Nella Caitanya-caritamrita (Adi-lila 17.27) è detto che "quando ci si impegna veramente nel canto del maha-mantra Hare Krishna, la qualità della tolleranza (che è molto difficile da raggiungere) si sviluppa automaticamente perché un devoto sviluppa tutte le buone qualità semplicemente cantando regolarmente il maha-mantra Hare Krishna".
Nello Srimad-Bhagavatam (1.18.19) è affermato che il canto senza offese del Santo Nome è trascendentale, e perciò, tale canto può subito purificare gli effetti di tutti i tipi di attività peccaminose precedenti. Nello Srimad-Bhagavatam (6.2.49), Srila Prabhupada conclude dicendo: "Se un devoto canta il Santo Nome anche una sola volta senza commettere offese, ciò sarà sufficiente a proteggerlo eternamente. Dovrà solo aspettare che i frutti del suo canto maturino nel corso del tempo". Tale è la potenza del Santo Nome. Quindi è principale attività del devoto sincero, quella di migliorare la qualità del suo canto (o la recitazione) del Santo Nome. Alcuni consigli pratici forse potranno aiutarci in questo sforzo verso il miglioramento. L'attitudine adatta per cantare il Santo Nome ci è stata dimostrata da Sri Caitanya Mahaprabhu: trinad api sunicena taror api sahisnuna amanina manadena kirtaniyah sada harih. Si dovrebbero cantare i Santi Nomi del Signore in un umile stato di mente considerandoci più bassi di un filo di paglia nella strada. Bisognerebbe essere più tolleranti di un albero, privi di ogni senso di falso prestigio e pronti a offrire i nostri rispetti agli altri. In tale stato di mente si potrà cantare il Santo Nome del Signore costantemente.
In questa attitudine umile sarà molto facile evitare le offese durante la pratica del canto. Nella Caitanya-caritamrita si trovano molte informazioni utili: "Un puro devoto sa che quando canta il nome trascendentale di Krishna, Sri Krishna è presente nella forma di vibrazione trascendentale. Perciò egli canta colmo di rispetto e venerazione". (Adi-lila 2.11). "E' molto benefico cantare questi nomi prima di cantare il maha-mantra Hare Krishna: sri-krishna-caitanya prabhu-nityananda sri-advaita gadadhara srivasadi-gaura-bhakta-vrinda. Attraverso tale canto si è benedetti con la capacità di cantare il maha-mantra senza offese". (Adi-lila 11.24) "Il canto comprende le attività del labbro superiore e del labbro inferiore come anche della lingua". Tutti e tre devono essere impegnati nel canto del maha-mantra. Le parole "Hare Krishna dovrebbero essere pronunciate molto distintamente ed ascoltate. Qualche volta si produce meccanicamente un suono sibilante invece di cantare con la pronuncia appropriata avvalendosi delle labbra e della lingua. Il canto è molto semplice, ma deve essere praticato con serietà". (Adi-lila 7.32)
"Bisognerebbe alzarsi alle prime ore del mattino (conosciute come Brahma-muhurta) e cantare immediatamente il maha-mantra". (Madhya-lila 24.331). Inoltre, nello Srimad-Bhagavatam (6.5.27) è detto: "Bisognerebbe sottoporsi ad alcune austerità abbandonando quattro attività indesiderabili, cioè il sesso illecito, il consumo di carne, l'intossicazione e il gioco d'azzardo ... allora il canto del maha-mantra Hare Krishna sarà immancabilmente efficace". L'Harinama cintamani c'informa che ci sono tratti essenziali che devono essere coltivati per potere ottenere il successo nel canto: "l'associazione santa (ricercare la compagnia di coloro che cantano con serietà), l'isolamento dai disturbi della vita mondana e un entusiasmo determinato e fiducioso".
Possiamo praticamente vedere che generalmente per raggiungere una certa concentrazione nella pratica del canto, è necessario cantare per un buon periodo di tempo senza interruzioni o disturbi di alcun genere. Infatti Srila Prabhupada una volta disse che il segreto per avere successo è quello di cantare il numero prescritto di Santi Nomi dall'inizio alla fine senza interrompere (nel Movimento per la Coscienza di Krishna il numero prescritto per i devoti iniziati è di sedici giri di japamala al giorno, ciò richiede circa due ore). Così, basandoci sull'affermazione delle Scritture ed anche sull'esperienza pratica, possiamo affermare con certezza che chiunque cerchi con sincerità di seguire seriamente questi meravigliosi insegnamenti e consigli, donatici dalle anime realizzate, puri devoti del Signore, certamente molto presto giungerà a realizzare che il Santo Nome di Krishna non è diverso da Krishna Stesso.
Questa realizzazione conferirà la più grande felicità sperimentabile dall'anima. Una felicità sempre crescente. Concludiamo con le stesse parole di Srila Prabhupada tratte dal suo libro Gli insegnamenti di Sri Caitanya: "Se il discepolo segue le orme del suo maestro spirituale e canta il Santo Nome con lo stesso rispetto, arriva ad adorare il nome trascendentale. Quando diventa oggetto di adorazione da parte del devoto, il Nome stesso diffonde le Sue glorie nel cuore del devoto. Il canto del Santo Nome è così potente che gradualmente stabilisce la propria supremazia su tutto ciò che esiste al mondo".
Hare Krishna