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Chignolo d'isola - Villag. Hare Krishna (BG)
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Il Tempio di Radha-Mohana

Madhanamohanatemple

Il tempio del Supremo incantatore

Il tempio di Radha-Mohana fu il primo fra i numerosi templi di Vrndavana costruito dai seguaci del Signore Caitanya Mahaprabhu.

di Vrindavani Devi Dasi

“Glorie ai misericordiosissimi Radha e Madana-Mohana! Sono debole e sconsiderato, eppure Essi sono la mia guida e i loro piedi di loto sono tutto per me”.

Srila Krsinhadasa Kaviraja Gosvami

Nel 1515 il Signore Caitanya Mahaprabhu inviò Rupa Gosvami e Sanatana Gosvami, due dei Suoi più eminenti discepoli, a Vrindavana con quattro incarichi: scrivere libri devozionali, insegnare e diffondere le regole del servizio devozionale, ritrovare i luoghi dimenticati dei passatempi di Radha-Krishna e costruire templi per l’adorazione delle divinità. I Gosvami eseguirono tutti questi incarichi.

Per primo fu costruito il tempio di Sri Radha-Madana-Mohana (Radha con Krishna “colui che affascina (mohana) Cupido (madana)”). Come molti altri templi di Vrindavana, il tempio originario fu saccheggiato durante un’invasione mongola nel 1670. Oggi rimane una parte del vecchio tempio in cima alla collina Dvadashaditya. Un tempio nuovo fu costruito vicino al vecchio. Oggi insieme a due miei figli mi propongo di visitare entrambi i templi.

Molte strade di Vrindavana sono vecchie e troppo strette per una macchina, perciò compiamo il tragitto servendoci di un risciò. L’uomo che ci guida, Vijay, è di Mayapur, Bengala occidentale, il luogo di nascita del Signore Caitanya Mahaprabhu. Vijay ci fa da guida indicandoci i luoghi santi lungo il percorso. Mentre passiamo, abitanti del posto ci gridano “Radhe! Radhe!” e incoraggiano i miei figli a ripetere questa dolce glorificazione di Srimati Radharani. Quando i miei figli lo fanno, le persone sorridono.

Arriviamo all’esterno del nuovo tempio e Vijay ferma il risciò e ci dice: “Radha-Madana-Mohana.” Appena entriamo nel complesso, sono percorsa da un’ondata di eccitazione. Il cortile del tempio è uno dei più grandi a Vrindavana e l’ultima volta che ci sono venuta mi trovai con alcune centinaia di devoti che eseguivano un potente kirtana. Oggi ci siamo solo noi tre e il tempio è silenzioso. Precediamo verso l’altare per vedere le belle divinità, che sono state decorate con complicati disegni di polpa di sandalo. Oggi chi si prende cura delle divinità è Brajesh Gosvami di circa quattordici anni. I componenti della sua famiglia, custodi del tempio, appartengono alla linea disciplica che discende da Srila Sanatana Gosvami. Adorano le divinità seguendo severe regole. Brajesh ci chiede da dove veniamo e ci offre della caranamrita (acqua del bagno delle divinità)

Alcuni bambini seduti vicino all’altare ci guidano verso il giardino del tempio. In una zona alberata, ci indicano uno dei bhajana kutir di Sanatana Gosvami, capanne dove egli sedeva per pregare, cantare e meditare. Lì vicino si trova un pozzo che si dice sia stato scavato da Madana-Mohana stesso con il suo flauto. Prima che ce ne andiamo, i bambini ci ricordano di visitare il vecchio tempio indicandocene la direzione.

Madana Gopala

Madana-Mohana, Govindaji e Gopinatha sono conosciuti come le divinità protettrici di Vrindavana. I maestri spirituali della linea del Signore Caitanya dividono il servizio devozionale in tre parti: ristabilire la nostra relazione con Krishna, agire secondo questa relazione e ottenere il puro amore per Krishna. Madana-Mohana sovrintende alla prima fase: Egli aiuta i nuovi devoti a ristabilire la perduta relazione con Lui, attraendoli in modo particolare.

Il nome di Krishna Madana-Mohana significa che Egli è così affascinante che attrae perfino Cupido, che ha il potere di attrarre tutti in questo mondo. Adorando Madana-Mohana possiamo superare l’attrazione per Cupido (o piacere dei sensi) e ci leghiamo a Krishna. Cinquecento anni fa la divinità di Madana-Mohana era conosciuta come Madana Gopala. Advaita Acarya, un intimo associato del Signore Caitanya, scoprì la divinità in un luogo vicino al fiume Yamuna, oggi noto con nome di Advaita Vata. Quando Advaita Acarya ritornò in Bengala, affidò la divinità alle cure di un brahmana della vicina Mathura di nome Purushottama Chobey. Egli aveva molti figli e per il suo intenso amore per Madana Gopala trattava la divinità come uno dei suoi figli.

Un giorno Sanatana Gosvami, mentre camminava lungo la riva del fiume Yamuna, vide Madana Gopala nella Sua forma di pastorello che giocava con i Suoi amici. Madana Gopala, quando vide Sanatana Gosvami, smise di giocare attratto dalle attività devozionali del Suo grande devoto. Quella notte Madana Gopala apparve in sogno a Sanatana Gosvami. “Grazie al tuo grande amore per Me”, gli disse il Signore, “Mi sento attratto da te e voglio venire a vivere a Vrindavana con te. Io mi trovo nella casa di Purushottama Chobey a Mathura. Recati là domani a chiedere la carità e riportami con te a Vrindavana.”

Sanatana rispose che poiché era povero non sapeva come fare per servire degnamente la divinità, ma Madana Gopala gli assicurò che avrebbe provveduto Lui stesso ad organizzare il Suo servizio. Quella notte anche Purushottama sognò Madana Gopala, che gli disse, “Tu hai molti figli, mentre Sanatana non ne ha. Quando verrà a casa tua domani, consegnaMi a lui,” Il giorno seguente Purushottama dette la divinità a Sanatana Gosvami, che costruì un altare fatto di rami e foglie accanto alla sua casetta col tetto di paglia.

Il vecchio tempio

Vijay pedalando ci conduce ai piedi della collina Dvadashaditya e noi saliamo gli scalini che conducono al tempio originale, che fu inaugurato nel 1580. A causa del suo interesse storico è sotto la tutela del governo indiano. La cupola principale, punto di riferimento a Vrindavana, ha la forma di una bottiglia gigante ed è intarsiata con simboli di buon auspicio. Il tempio sorge dove Sanatana Gosvami visse con Madana-Mohana. Sanatana, scrivendo e compiendo incessantemente altre pratiche devozionali era assorto in una felicità spirituale. Conoscendo l’animo del Suo grande devoto, Madana-Mohana accettava l’umile offerta di Sanatana di semplici chapati (pane non lievitato).

Un giorno però Madana-Mohana chiese a Sanatana: “Potresti mettere almeno un po’ di sale sul Mio chapati?” Quando Sanatana rispose che non era in grado di procurare il sale, Madana-Mohana provvide da solo. Quel giorno un ricco mercante di nome Ramdasa Kapoor stava trasportando un grande carico lungo il fiume diretto ad Agra quando la sua imbarcazione si arenò su un banco di sabbia vicino la collina Dvadashaditya, procurandogli grande ansietà. Assumendo la forma di un pastorello Madana-Mohana andò ad informare Ramdasa. Gli disse che in cima alla vicina collina viveva un grande santo di nome Sanatana Gosvami che certamente avrebbe potuto aiutarlo. Ramdasa salì sulla collina e chiese a Sanatana come fare con la barca. Sanatana gli rispose di pregare Madana-Mohana, perché solo Lui avrebbe potuto aiutarlo.

Ramdasa segui il consiglio di Sanatana e mentre pregava cadde un’abbondante pioggia. Subito il livello del fiume si alzò, disincagliando la barca. Prima di partire per Agra, il mercante, grato, lasciò una grande quantità di sale del suo carico per Madana-Mohana. Quando Ramdasa tornò a Vrindavana, avendo realizzato un grande guadagno, dette a Sanatana Gosvami il denaro per costruire un tempio. Donò inoltre provviste di cibo, begli abiti e gioielli per Madana-Mohana. La posizione del tempio in cima alla collina offre una magnifica vista panoramica di Vrindavana. Guardando in basso si vedono la Yamuna e Kaliya Ghat, dove l’imbarcazione si era arenata.

Il samadhi di Sanatana Gosvami

Su un pendio erboso dietro al tempio visitiamo i samadhi (monumenti commemorativi) di Sanatana Gosvami e di alcuni altri devoti, compresi Tapana Misra e Candrasekhara Acarya, associati del Signore Caitanya. Dopo una lunga vita dedicata al servizio devozionale, Sanatana Gosvami lasciò questo mondo sulla collina Govardhana. Il suo corpo fu trasportato qui per essere sepolto vicino alle sue amate divinità, Radha-Madana-Mohana.

Nelle loro forme spirituali, le grandi persone sante risiedono eternamente nei loro samadhi per benedire coloro che cercano rifugio in loro. Mentre verdi pappagalli svolazzano intorno e scompaiono nel fogliame dei numerosi alberi, vecchi sadhu siedono vicino ai samadhi, alcuni cantano sui loro grani, altri parlano tranquillamente tra di loro. Sono felici di essere in un luogo sovraccarico di spiritualità, Immagino che uno dei sadhu potrebbe essere Sanatana Gosvami stesso, che veglia su tutti coloro che si recano qui. In questo luogo vi è anche un raro granta samadhi, che contiene alcuni scritti originali dei Gosvami.

Sanatana Gosvami era il fratello maggiore di Rupa Gosvami, che considerava Sanatana il suo guru. Un verso descrive le loro grandi qualità:

“A Vrindavana Rupa Gosvami e Sanatana Gosvami erano la fonte dell’amore naturale e della misericordia. Erano i migliori fra i devoti, oceani di gentilezza e amici dei poveri. Avevano un’irremovibile devozione per Radha e Krishna. Rinunciando a tutti i piaceri del mondo, cantavano sempre le glorie dei boschetti di Vrindavana e dei piedi di loto di Srimati Radharani. Perciò questi due fratelli sono i doni del Signore Caitanya Mahaprabhu, l’oceano di misericordia. La loro assenza mi ha reso orfano”. ( Bhakti-ratnakara)

Seduta vicino al samadhi di Sanatana Gosvami, mi sento onorata ed in grado di apprezzare ciò che egli e i suoi associati hanno fatto. Nell’era moderna, il suo seguace Srila Prabhupada ha diffuso il messaggio di Vrindavana in occidente ed ora tutti hanno l’opportunità di visitare i luoghi santi e di imparare il sevizio devozionale.

Vrndavani Devi Dasi si unì all’ISKCON nel 1980. Abita con la sua famiglia vicino al Bhaktivedanta Manor in Inghilterra. E’ lieta di porgere i suoi ringraziamenti a Vraja Kishor Gosvami per averla aiutata a scrivere questo articolo

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