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Trascendere i guna

Trascendere le tre influenze della

natura materiale (guna)

Sri Krishna spiega chiaramente come la natura materiale
ci controlli attraverso le sue tre influenze e come trascenderle

di Narasimha Swami Dasa

le3 influenze

L'argomento delle tre influenze della natura materiale è di grande importanza per le anime che per invidia verso Dio sono nate nel mondo materiale. Nel quattordicesimo capitolo della Bhagavad-gita, Sri Krishna, il Signore Supremo, (il maestro spirituale perfetto) istruisce Arjuna (il discepolo perfetto) sulle caratteristiche delle tre influenze della natura materiale: virtù, passione e ignoranza. Nelle istruzioni date da Krishna sono incluse le indicazioni per trascendere le tre influenze materiali ed entrare nel regno spirituale. Nel suo commento ai primi versi di questo capitolo, Srila Prabhupada spiega che l'essere vivente, l'anima spirituale, è prigioniero nel mondo materiale a causa del suo contatto con le tre influenze della natura materiale. Queste influenze contaminano la conoscenza materiale, ma a nostra disposizione c'è anche la conoscenza trascendentale incontaminata con la comprensione della quale grandi saggi hanno raggiunto la perfezione e il mondo spirituale. La semplice conoscenza accademica non ci libera dalle tre influenze. Si deve acquisire la conoscenza trascendentale.

LA VIRTÙ

Nel verso 14.6 Sri Krishna dice:

tatra sattvam nirmalatvat
prakasakam anamayam
sukha-sangena badhnati
jnana-sangena canagha

"O Arjuna senza peccato, l'influenza della virtù, che è più pura delle altre, illumina l'essere e lo libera dalle conseguenze di tutte le sue colpe. Chi subisce il suo influsso è condizionato da un senso di felicità e di conoscenza."

L'influenza della virtù ci rende più saggi di altri e ci arricchisce con la conoscenza materiale. Tale conoscenza ci fa sentire superiori e ci condiziona con l'illusione che questa vita sia piacevole. Srila Prabhupada dice che finché saremo attratti dalle attività che derivano da questa influenza, dovremo incarnarci in vari corpi soggetti alle influenze della natura e restare coinvolti nel mondo materiale e nel ciclo delle nascite e delle morti. Nel verso 14.11 Sri Krishna dice:

sarva-dvaresu dehe 'smin
prakasa upajayate
jnanam yada tada vidyad
vivriddham sattvam ity uta

"Quando tutte le porte del corpo umano sono illuminate dalla conoscenza, si possono sperimentare gli effetti della virtù."

Si dice che le nove porte del corpo: due occhi, due orecchi, due narici, una bocca, un orifizio genitale e uno anale, sono illuminate quando una persona agisce sotto l'influenza della virtù. Praticando la coscienza di Krishna, il devoto impegna tutte le porte, l'intero corpo, per raggiungere lo stato di pura virtù. Per esempio, il devoto usa gli occhi e gli orecchi per leggere ed ascoltare le Scritture, le narici per odorare i fiori offerti al Signore e la bocca per gustare il cibo offerto al Signore e cantare il maha-mantra: Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare. Cantare e seguire i quattro principi regolatori - non mangiare la carne, non fare sesso illecito, non prendere intossicanti, non praticare il gioco d'azzardo - portano gradualmente un devoto verso l'influenza della virtù e poi alla trascendenza.

LA PASSIONE

Nel verso 14.7 Sri Krishna parla dell'influenza della passione e dice:

rajo ragatmakam viddhi
trisna-sanga-samudbhavam
tan nibadhnati kaunteya
karma-sangena dehinam

"L'influenza della passione nasce da desideri illimitati e ardenti, o figlio di Kunti. Essa lega l'anima incarnata all'azione materiale e ai suoi frutti."

Dall'influenza della passione nascono varie forme di gratificazione dei sensi, come il piacere sessuale, l'eccessivo attaccamento alla famiglia, alla società, al Paese e un continuo impegno nell'azione interessata. Tutta la gratificazione dei sensi genera reazioni karmiche e conseguentemente nascite e morti ripetute. Cercare intensamente il piacere e lavorare duramente per ottenerlo sono le caratteristiche di una persona dominata da questa influenza. La gratificazione dei sensi comporta anche di competere con gli altri e di lavorare duramente per la fama e l'onore. Lo sforzo intenso in qualsiasi aspetto della vita impedisce di progredire verso la liberazione. In questo modo l'influenza della passione lega una persona al mondo materiale.

L'IGNORANZA

Nel verso 14.8 Sri Krishna parla dell'influenza dell'ignoranza:

tamas tv ajnana-jam viddhi
mohanam sarva-dehinam
pramadalasya-nidrabhis
tan nibadhnati bharata

"O discendente di Bharata, sappi che l'influenza delle tenebre, nata dall'ignoranza, è causa d'illusione per tutti gli esseri incarnati. La pazzia, l'indolenza e il sonno, che legano l'anima condizionata, sono il risultato di questa influenza."

La persona soggetta a questa influenza è pigra e pazza, non ha alcuna possibilità di liberazione e non è interessata alla vita spirituale. Questa influenza spinge le persone a degradarsi e porta all'ateismo, agli intossicanti e a rinascere in forme di vita inferiori. Nel verso 14.10 Sri Krishna dice:

rajas tamas cabhibhuya
sattvam bhavati bharata
rajah sattvam tamas caiva
tamah sattvam rajas tatha

"Talvolta l'influenza della virtù prevale e sconfigge l'influenza della passione e dell'ignoranza. Talvolta è l'influenza della passione a sconfiggere virtù e ignoranza e altre volte l'ignoranza sconfigge virtù e passione. Così, o discendente di Bharata, questa lotta per il sopravvento non ha mai fine."

Le tre influenze della natura materiale sono presenti nell'essere umano in proporzioni miste e una di esse può essere predominante.

LIBERARSI DALLE INFLUENZE

Un devoto desideroso di avanzare nella coscienza di Krishna deve trascendere le tre influenze. Sri Krishna dice che se una persona muore sotto l'influenza della virtù raggiunge i pianeti superiori dei grandi saggi, se muore sotto l'influenza della passione nasce tra coloro che sono impegnati in attività interessate e se muore sotto l'influenza dell'ignoranza nasce nel regno animale. Un devoto non desidera nessuna di queste destinazioni, ma vuole tornare da Dio. Un sadhaka o devoto praticante, desidera trascendere le tre influenze con la pratica costante del servizio devozionale sotto la guida di un maestro spirituale autentico della successione dei maestri (parampara). Dopo aver ascoltato tutto ciò che riguarda le tre influenze, Arjuna, nel verso 14.21, pone tre domande importanti per i devoti che desiderano trascendere queste influenze: "Arjuna chiese: mio caro Signore, da quali sintomi si riconosce colui che ha già superato le tre influenze materiali? Come si comporta e in che modo le trascende?"

Le risposte di Sri Krishna a queste tre domande, contenute nei versi 22-25, costituiscono una base filosofica completa per poter trascendere le influenze della natura materiale e ritornare nel mondo spirituale. Srila Prabhupada riassume chiaramente questa filosofia nel suo commento. Le persone situate nella trascendenza non provano invidia e non hanno alcun desiderio. Compiono il loro dovere in coscienza di Krishna, indifferenti all'onore e al disonore, non sono coinvolte nell'esistenza materiale, non sono interessate alle tematiche sociali e politiche, non fanno niente per il proprio interesse e fanno tutto per Krishna. Sri Krishna risponde alla terza domanda di Arjuna (come si trascendono le influenze della natura) nel verso 14.26: "Chi s'impegna completamente nel servizio devozionale, senza deviare in nessuna circostanza, trascende subito le tre influenze della natura materiale e raggiunge il livello del Brahman." Per superare le tre influenze della natura materiale dobbiamo trasferire la nostra coscienza dalle influenze materiali alla coscienza di Krishna praticando il bhakti-yoga.

Un devoto cosciente di Krishna è libero dalle influenze materiali, non ha falso ego e serve con grande determinazione ed entusiasmo, indifferente al successo o al fallimento. Le influenze della natura materiale svaniscono quando un devoto si arrende completamente a Sri Krishna. Nel commento del verso 14.26 Srila Prabhupada consiglia: "Non ci si deve lasciare turbare dai movimenti delle influenze materiali; invece di lasciare che la nostra coscienza sia assorbita dai movimenti di queste influenze, è meglio trasferirla sulle attività compiute per la soddisfazione di Krishna. Le attività per Krishna sono conosciute come bhakti-yoga - agire sempre per il piacere di Krishna." Nel commento al verso 14.27, che è l'ultimo verso del capitolo, Srila Prabhupada espone brevemente le attività coscienti di Krishna: Si dovrebbe servire costantemente il Signore, mangiare i resti del cibo offerto al Signore, sentire il profumo dei fiori offerti ai piedi di loto del Signore, visitare i luoghi santi dove si svolsero i divertimenti trascendentali del Signore, leggere le Scritture che narrano le attività del Signore e i Suoi scambi d'amore con i Suoi devoti, cantare sempre i santi nomi del Signore facendo vibrare i suoni trascendentali del maha-mantra: Hare Krishna, Hare Krishna, Krishna Krishna, Hare Hare / Hare Rama, Hare Rama, Rama Rama, Hare Hare, osservare il digiuno nei giorni che commemorano l'apparizione e la scomparsa, in questo mondo, del Signore e dei Suoi devoti. Compiendo queste attività il devoto si distacca completamente da ogni attività materiale.

Narasimha Swami Dasa, discepolo di Sua Santità Jayapataka Swami, è laureato in ingegneria manageriale. Per circa sedici anni ha fatto servizio presso l'ISKCON di Jakarta. Da dieci anni presta servizio presso lo Sri Jagannath Mandir dell'ISKCON a Bangalore, dove vive con sua moglie, Vatsala Radha Devi Dasi.

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